AJMONE GIUSEPPE
BANCHIERI GIUSEPPE
CAMPIGLI MASSIMO
CAZZANIGA GIANCARLO
DOVA GIANNI
Nasce a Roma nel 1925. A 16 anni si trasferisce a Milano, dove frequenta il Liceo Artistico di Brera, pensando di passare successivamente alla facoltà di architettura del Politecnico. La guerra modifica i suoi progetti: entra in contatto con artisti nei vari caffè letterari della città, coi quali riconosce ľ importanza dell’arte di Picasso, in particolare dell’opera “Guernica”, simbolo della lotta artistica contro le atrocità del conflitto. Nel 1946 aderisce al manifesto del “Realismo Oltre Guernica” e ľ anno seguente al “Movimento Spazialista. Inizia a esporre le sue opere sperimentali in diverse mostre, personali e collettive, in Italia e all’estero. Si avvicina negli anni al “Movimento della Pittura Nucleare”, realizzando quadri di ispirazione surrealista. Apre uno studio ad Anversa per poi raggiungere Parigi, città molto amata, dove espone al Palais des Beaux Arts. Gli anni Settanta sono quelli della consacrazione grazie alla partecipazione a mostre internazionali in tutta Europa, da Colonia a Parigi, da Bruxelles a Copenaghen e oltre. Sue opere sono presenti in musei e collezioni private. Muore nel 1991 a Marina di Pisa.
LAZZARO WALTER
Nasce nel 1923 a Carpignano Sesia, in provincia di Novara. Studia all'Accademia di Brera, frequentando i corsi di Achille Funi e Carlo Carrà. Nel dopoguerra è tra i protagonisti del movimento “Corrente”, aderendo nel 1946 con Ennio Morlotti e Bruno Cassinari al manifesto del realismo “Oltre Guernica”, ispirato, sulla base della lezione di Picasso, alla pittura postcubista. Nel 1949 Ajmone si distacca dal gruppo per avvicinarsi alla pittura di Pierre Bonnard e di Paul Cézanne. I suoi fiori e le sue nature morte acquistano una nuova delicatezza cromatica, vibrante di leggere dissonanze. L'artista piemontese si è dedicato con eccellenti risultati anche alla grafica realizzando numerose acqueforti serigrafie. Per molti anni ha collaborato con la Triennale di Milano come membro del Centro studi e ha partecipato a numerose esposizioni, in Italia e all’estero. Muore a Romagnano Sesia nel 2005.
Nasce a Milano nel 1927. Si forma all’Accademia di Firenze e in seguito a all’Accademia di Brera a Milano. Con Ferroni, Ceretti, Romagnoni, Vaglieri e Bodini è tra i massimi rappresentanti della corrente del “Realismo Esistenziale”. La sua intensa attività pittorica lo porta a partecipare alle più importanti manifestazioni artistiche italiane ed europee, tra cui Biennali di Venezia e Quadriennali di Roma. L’ultima produzione, di memoria realista ma particolarmente sensibile al tema naturalistico, è caratterizzata da sovrimpressioni e riflessi, dove le tecniche tradizionali sono affiancate dal collage fotografico, in una sorta di “metarealismo”. Muore a Ronchi nel 1994.
Max Ihlenfeldt (poi Massimo Campigli) nasce a Berlino nel 1895. Nel 1905 si trasferisce a Firenze e poi a Milano, dove entra in contatto con il gruppo dei Futuristi. Nel dopoguerra si reca a Parigi dove ha modo di conoscere la pittura antica al Louvre. Subisce influssi dal Cubismo, evidenti nell'impostazione geometrica della sua figurazione. La sua pittura presenta una raffinatissima tecnica che richiama quella dell'affresco e delle cromie morbidissime realizzate con le terre. Esegue affreschi per il Palazzo delle Nazioni a Ginevra, per il Palazzo di Giustizia di Milano, per il Padiglione Italiano alla Biennale di Venezia, per la Facoltà di Lettere e Filosofia di Padova. Grandi mostre da menzionare sono quella alla Galérie de France a Parigi nel 1949, di Londra nel 1950 e di Firenze a Palazzo Strozzi nel 1953. Campigli muore nel 1971 nella sua casa-studio di Saint Tropez.
Nasce a Monza nel 1930. Compie i suoi studi all’Accademia di Brera a Milano e frequenta l’ambiente che gravita attorno ai fermenti artistici di Brera. Entra in contatto e stringe amicizia e sodalizi artistici con i grandi nomi della cultura del momento, quali Banchieri, Bodini e Luporini. Chiamato più volte a esporre alla Biennale di Venezia, espongono accanto a lui artisti come Giacometti, Redon, Gorky, Sironi, Morlotti. Affascinato dall’atmosfera fumosa dei locali jazz che frequenta, ne fa una delle sue tematiche predilette, assieme ai paesaggi ed ai fasci floreali, in particolare di ginestre e girasoli. Espone in tutta Italia e all’estero, ottenendo riconoscimenti ed apprezzamenti unanimi. Muore nel 2013.
FIUME SALVATORE
Nasce nel 1915 a Comiso, in Sicilia. Trasferitosi a Milano, entra in contatto con intellettuali e artisti, tra cui Quasimodo, Buzzati, Carrieri. Nel 1949 espone alla galleria Borromini di Milano, occasione in cui suscita l’interesse del direttore del MoMa di New York che acquista un suo lavoro per esporlo al museo. L’attività di Fiume include quadri, dipinti murali, affreschi, mosaici, scenografie. Sperimenta materiali inusuali: cartapesta, vimini, rete di ferro per le sculture. Lavora su commissione per l’industriale Buitoni, per le riviste “Time” e “Life”, per la Basilica dell’Annunciazione a Nazareth. In campo teatrale, collabora assiduamente con La Scala, con il Teatro dell’Opera di Roma e il Massimo di Palermo. Sue opere si trovano ai Musei Vaticani, all’Ermitage di San Pietroburgo, al MoMa di New York e al Puskin di Mosca. Salvatore Fiume muore a Milano nel 1997.
Nasce a Roma nel 1914. Sin dalla fanciullezza apprende le basi della tecnica pittorica dal padre, illustre pittore.Dopo aver frequentato le scuole medie e la scuola complementare a Macerata, si iscrive al Liceo Artistico e all’Accademia di Belle Arti di Roma.Suscitando l’ammirazione della critica, espone in centinaia di mostre, nelle più prestigiose sedi d’Italia. Alternando all’intensa produzione pittorica l’attività didattica, intraprende anche la carriera cinematografica, nel ruolo di attore. Richiamato alle armi con lo scoppio della guerra, viene fatto prigioniero dai tedeschi. Il ritorno ufficiale al mondo dell’arte avviene negli anni’50, senza più conoscere soste. Nel 1956 fonda il “Movimento Poeti-Pittori” e nel 1962 istituisce a Forte dei Marmi, la “Settimana d’Arte della Versilia”, in seguito “Marguttiana”.Per i suoi meriti, nel 1972, viene insignito del titolo di Cavaliere e gli viene assegnata la cattedra di pittura all’Accademia di Brera, dove insegna fino ai primi anni’80. Muore a Milano nel 1989.
MORLOTTI ENNIO
Nasce a Lecco nel 1910. Si forma prima all’Accademia di Brera, poi a Firenze. Nel 1937 compie un primo viaggio a Parigi, città che lo apre alla conoscenza estasiata degli impressionisti e di Picasso, importanti fonti di ispirazione che giocheranno un ruolo decisivo nella ricerca artistica di Morlotti. Nel 1940 entra a far parte del Gruppo “Corrente” con, fra gli altri, Bruno Cassinari, Renato Guttuso, Lucio Fontana, Giuseppe Migneco e con poeti come Salvatore Quasimodo. Morlotti si orienta sempre più verso una pittura di matrice espressionista e picassiana, elaborando una visione marcatamente personale. Partecipa a più edizioni della Biennale di Venezia ed espone in importanti gallerie e spazi pubblici in Italia, negli Stati Uniti, in Germania, Svizzera, Francia, Inghilterra e Canada. Muore a Milano, nel 1992.
NESPOLO UGO
Nasce a Mosso, in provincia di Biella, nel 1941. Diplomato all’Accademia Albertina di Torino, ottiene anche la laurea in Lettere Moderne, maturando un grande interesse per la Semiologia e la Filosofia Estetica. Protagonista dell’arte italiana dai primissimi Anni Sessanta, Ugo Nespolo è considerato uno degli esponenti della Pop Art, lavorando al fianco di personalità come Enrico Baj e Lucio Fontana in Italia e Pierre Restany, Man Ray e Andy Warhol all’estero. Dalla pittura all’assemblaggio ligneo, dalla scultura alla grafica, dall’arte applicata al design, dal cinema alla pubblicità d’autore: Nespolo ha raccolto l’eredità delle Avanguardie, riuscendo a comporre una poliedrica cifra stilistica. Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private e nelle maggiori aste internazionali. In ambito di Comunicazione, ha realizzato progetti artistici per Società quali Campari, Caffarel, Fiat, Piaggio, Eni e molte altre ancora. Vive e lavora a Torino.
SASSU ALIGI
Nasce a Milano nel 1912. Già da adolescente viene invitato a partecipare alla Biennale di Venezia. Da allora intraprende il percorso dell’arte e dell’impegno sociale: condivide ricerche e pensieri con i futuristi, con i quali viaggia ed espone in tutta Europa. Con un gruppo di amici intellettuali, tra cui De Grada, Treccani, Migneco, Quasimodo, De Micheli, fonda il Movimento “Corrente”. Con Lucio Fontana frequenta la riviera ligure, contribuendo a dare rinnovamento alla produzione ceramistica del luogo. Dagli anni Cinquanta si dedica alla pittura e intraprende la strada della scultura, del mosaico, dell’affresco, realizzando vasti cicli di opere murali. Esegue scenografie per teatri, illustrazioni per i classici della letteratura italiana. Produce incessantemente, ottenendo successi ed encomi, elogi e riconoscimenti da critica e pubblico, fino alla sua morte, avvenuta a Pollença nel 2000.
SCANAVINO EMILIO
Genova il 28 febbraio del 1922. La vita artistica di Emilio Scanavino attraversa diverse fasi che lo rendono un pittore e scultore poliedrico e dalle mille sfaccettature. Infatti, dopo un periodo iniziale dove l’arte figurativa sembra influenzare tutte le opere pittoriche dell’artista, la sua pittura inizia ad assumere tratti postcubisti che caratterizzeranno la sua carriera fino ai primi anni ’50. E’ nel 1954 che nelle sue tele comincia a intravedersi il nodo stilizzato che caratterizzerà da lì in poi tutte le opere di Emilio Scanavino: nei lavori degli anni ’50 si denota la trasposizione della sua interiorità, fatta di conflitti e tormenti, che rende l’arte di Scanavino inconfondibile.Negli anni ’70 questo tratto è sempre più riconoscibile in quadri dove forme inquietanti, quasi spaventose, diventano protagoniste. Ma dove possiamo collocare l’arte di Emilio Scanavino? Non è semplice inquadrarla in una specifica corrente, ma possiamo affermare che ci troviamo davanti ad un astrattista informale, attiguo all’Espressionismo astratto e alla ricerca artistica di Georges Mathieu e Hans Hartung. Emilio Scanavino muore a Milano il 28 novembre 1986.
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GUTTUSO RENATO
Nasce a Bagheria, in provincia di Palermo, nel 1911. Giovanissimo entra in contatto con la pittura, anche grazie al padre, acquarellista per diletto. Appena tredicenne firma i suoi primi quadri e da adolescente inizia a frequentare l’ambiente artistico palermitano, formandosi nell’atelier del pittore futurista Pippo Rizzo. Nel 1931 partecipa alla Quadriennale d’Arte Italiana a Roma e l’anno successivo si fa notare in una mostra di pittori siciliani organizzata dalla galleria Il Milione a Milano. La sua pittura dalle tonalità aspre e contrastanti diventa sempre più riconoscibile, tanto che negli anni Cinquanta Guttuso è tra i maggiori esponenti di quella corrente realista che aderisce politicamente alle idee del partito comunista. La sua fama si estende anche all’estero, dove intreccia rapporti con importanti artisti, tra i quali spicca il sodalizio con Pablo Picasso. Negli anni si susseguono mostre e collaborazioni importanti in tutto il mondo, tra cui una monografica al Museo Puskin di Mosca e all'Ermitage di Sanpietroburgo. Ha insegnato pittura all'Accademia di Belle Arti di Roma ed è stato Visiting Professor alla Hochschule fur Bildende Kunste di Amburgo. Nominato Senatore della Repubblica nel 1976, muore a Roma nel 1987.
DE CHIRICO GIORGIO
Nasce nel 1888 a Volos, in Grecia. Tra i più importanti pittori italiani del ‘900, è il fondatore del movimento storico-artistico della “Metafisica”. Dopo gli studi compiuti a Firenze e Atene, nel 1906 si trasferisce in Germania dove ha la possibilità di approfondire le opere dei filosofi Friedrich Nietzsche e Arthur Schopenhauer. Tornato in Italia nel 1910, avvia la sua ricerca metafisica, con le caratteristiche opere celebri per le pose, le ambientazioni e le atmosfere sospese tra passato e presente, fortemente evocative. Piazze deserte, manichini, scorci di città inondate dalla luce mediterranea, busti che rievocano gli eroi greci, giochi di lune e di soli, esprimoni una simbologia onirica. Le opere realizzate dal 1915 al 1925 sono caratterizzate dalla ricorrenza di architetture essenziali, con prospettive irrealistiche, immerse in un clima magico e misterioso, in cui la figura umana è sempre assente. In seguito de Chirico si orienta verso uno stile surrealista, per poi approdare a un periodo caratterizzato da virtuosismo tecnico, tributo al barocco. L'artista si spegne a Roma nel 1978, già acclamato come uno dei più significativi autori italiani dell’ultimo secolo.
CRIPPA ROBERTO
Nasce a Monza nel 1921. Frequenta l'Accademia di Belle Arti di Brera sotto la guida di Aldo Carpi, Achille Funi e Carlo Carrà. Giovanissimo, nel 1948, partecipa alla Triennale di Milano e alla Biennale di Venezia. Tra i maggiori esponenti del “Movimento Spazialista”, ne firma il manifesto nel 1951. Inizia a viaggiare all’estero, a New York conosce il gallerista Alexander Jolas, con il quale instaura un rapporto di collaborazione continuativa. Non mancano partecipazioni a esposizioni personali e collettive anche in Italia e in Europa, a Milano, Firenze, Venezia, Parigi, Zurigo, Stoccolma, Madrid, Amsterdam. Nel 1954 partecipa alla Biennale di Venezia e alla X Triennale di Milano. Negli anni Cinquanta espone anche in Giappone, a Tokyo e Hiroshima. Nel 1957 realizza i primi sugheri, cortecce e legni, proseguendo sempre nella realizzazione di ferri, bronzi, pezzi in acciaio dal contenuto neo- primitivo e simbolico; a cui aggiunge a partire dagli anni Sessanta l’utilizzo di giornali, veline plastificate e altri materiali. Nel 1967 la Rhodesia gli dedica un francobollo. Appassionato di volo acrobatico, nel 1971 viene invitato a rappresentare l'Italia ai Campionati mondiali di questa disciplina sportiva. Nel 1972 il suo monoposto precipita presso l'aeroporto di Bresso e Crippa, a soli 51 anni, trova la morte insieme al suo allievo Piero Crespi.
CASSINARI BRUNO
Nasce a Gropparello, in provincia di Piacenza, il 28 ottobre 1912. Frequenta la Scuola d'Arte Gazzola per imparare il lavoro di incisore in gioielleria, e nello stesso periodo inizia a dipingere e a scolpire. Trasferitosi a Milano, è allievo di Oreste Bogliardi all’Umanitaria e nel 1934 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Brera sotto la guida del maestro Aldo Carpi. Nel 1939 vince il Premio Nazionale per giovani pittori e nel 1941 gli viene assegnato il Premio Bergamo. La sua prima mostra personale risale al 1940, presso la Galleria di Corrente a Milano. Dopo un soggiorno di qualche anno ad Antibes, in Francia, torna in Italia dove nel 1952 vince il primo premio alla Biennale di Venezia e successivamente espone alla galleria Kurt Valentin di New York. Dagli anni Sessanta presenzia in gallerie di Londra e Monaco di Baviera e ottiene incarichi prestigiosi presso strutture internazionali, come la Shell di Londra e il Teatro alla Scala di Milano. I suoi soggetti preferiti sono immagini e figure femminili, molto spesso riconducibili all'amore materno. Muore a Milano nel 1992.
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CAMPIGLI MASSIMO
CAZZANIGA GIANCARLO
DOVA GIANNI
Nasce a Roma nel 1925. A 16 anni si trasferisce a Milano, dove frequenta il Liceo Artistico di Brera, pensando di passare successivamente alla facoltà di architettura del Politecnico. La guerra modifica i suoi progetti: entra in contatto con artisti nei vari caffè letterari della città, coi quali riconosce ľ importanza dell’arte di Picasso, in particolare dell’opera “Guernica”, simbolo della lotta artistica contro le atrocità del conflitto. Nel 1946 aderisce al manifesto del “Realismo Oltre Guernica” e ľ anno seguente al “Movimento Spazialista. Inizia a esporre le sue opere sperimentali in diverse mostre, personali e collettive, in Italia e all’estero. Si avvicina negli anni al “Movimento della Pittura Nucleare”, realizzando quadri di ispirazione surrealista. Apre uno studio ad Anversa per poi raggiungere Parigi, città molto amata, dove espone al Palais des Beaux Arts. Gli anni Settanta sono quelli della consacrazione grazie alla partecipazione a mostre internazionali in tutta Europa, da Colonia a Parigi, da Bruxelles a Copenaghen e oltre. Sue opere sono presenti in musei e collezioni private. Muore nel 1991 a Marina di Pisa.
LAZZARO WALTER
Nasce nel 1923 a Carpignano Sesia, in provincia di Novara. Studia all'Accademia di Brera, frequentando i corsi di Achille Funi e Carlo Carrà. Nel dopoguerra è tra i protagonisti del movimento “Corrente”, aderendo nel 1946 con Ennio Morlotti e Bruno Cassinari al manifesto del realismo “Oltre Guernica”, ispirato, sulla base della lezione di Picasso, alla pittura postcubista. Nel 1949 Ajmone si distacca dal gruppo per avvicinarsi alla pittura di Pierre Bonnard e di Paul Cézanne. I suoi fiori e le sue nature morte acquistano una nuova delicatezza cromatica, vibrante di leggere dissonanze. L'artista piemontese si è dedicato con eccellenti risultati anche alla grafica realizzando numerose acqueforti serigrafie. Per molti anni ha collaborato con la Triennale di Milano come membro del Centro studi e ha partecipato a numerose esposizioni, in Italia e all’estero. Muore a Romagnano Sesia nel 2005.
Nasce a Milano nel 1927. Si forma all’Accademia di Firenze e in seguito a all’Accademia di Brera a Milano. Con Ferroni, Ceretti, Romagnoni, Vaglieri e Bodini è tra i massimi rappresentanti della corrente del “Realismo Esistenziale”. La sua intensa attività pittorica lo porta a partecipare alle più importanti manifestazioni artistiche italiane ed europee, tra cui Biennali di Venezia e Quadriennali di Roma. L’ultima produzione, di memoria realista ma particolarmente sensibile al tema naturalistico, è caratterizzata da sovrimpressioni e riflessi, dove le tecniche tradizionali sono affiancate dal collage fotografico, in una sorta di “metarealismo”. Muore a Ronchi nel 1994.
Max Ihlenfeldt (poi Massimo Campigli) nasce a Berlino nel 1895. Nel 1905 si trasferisce a Firenze e poi a Milano, dove entra in contatto con il gruppo dei Futuristi. Nel dopoguerra si reca a Parigi dove ha modo di conoscere la pittura antica al Louvre. Subisce influssi dal Cubismo, evidenti nell'impostazione geometrica della sua figurazione. La sua pittura presenta una raffinatissima tecnica che richiama quella dell'affresco e delle cromie morbidissime realizzate con le terre. Esegue affreschi per il Palazzo delle Nazioni a Ginevra, per il Palazzo di Giustizia di Milano, per il Padiglione Italiano alla Biennale di Venezia, per la Facoltà di Lettere e Filosofia di Padova. Grandi mostre da menzionare sono quella alla Galérie de France a Parigi nel 1949, di Londra nel 1950 e di Firenze a Palazzo Strozzi nel 1953. Campigli muore nel 1971 nella sua casa-studio di Saint Tropez.
Nasce a Monza nel 1930. Compie i suoi studi all’Accademia di Brera a Milano e frequenta l’ambiente che gravita attorno ai fermenti artistici di Brera. Entra in contatto e stringe amicizia e sodalizi artistici con i grandi nomi della cultura del momento, quali Banchieri, Bodini e Luporini. Chiamato più volte a esporre alla Biennale di Venezia, espongono accanto a lui artisti come Giacometti, Redon, Gorky, Sironi, Morlotti. Affascinato dall’atmosfera fumosa dei locali jazz che frequenta, ne fa una delle sue tematiche predilette, assieme ai paesaggi ed ai fasci floreali, in particolare di ginestre e girasoli. Espone in tutta Italia e all’estero, ottenendo riconoscimenti ed apprezzamenti unanimi. Muore nel 2013.
FIUME SALVATORE
Nasce nel 1915 a Comiso, in Sicilia. Trasferitosi a Milano, entra in contatto con intellettuali e artisti, tra cui Quasimodo, Buzzati, Carrieri. Nel 1949 espone alla galleria Borromini di Milano, occasione in cui suscita l’interesse del direttore del MoMa di New York che acquista un suo lavoro per esporlo al museo. L’attività di Fiume include quadri, dipinti murali, affreschi, mosaici, scenografie. Sperimenta materiali inusuali: cartapesta, vimini, rete di ferro per le sculture. Lavora su commissione per l’industriale Buitoni, per le riviste “Time” e “Life”, per la Basilica dell’Annunciazione a Nazareth. In campo teatrale, collabora assiduamente con La Scala, con il Teatro dell’Opera di Roma e il Massimo di Palermo. Sue opere si trovano ai Musei Vaticani, all’Ermitage di San Pietroburgo, al MoMa di New York e al Puskin di Mosca. Salvatore Fiume muore a Milano nel 1997.
Nasce a Roma nel 1914. Sin dalla fanciullezza apprende le basi della tecnica pittorica dal padre, illustre pittore.Dopo aver frequentato le scuole medie e la scuola complementare a Macerata, si iscrive al Liceo Artistico e all’Accademia di Belle Arti di Roma.Suscitando l’ammirazione della critica, espone in centinaia di mostre, nelle più prestigiose sedi d’Italia. Alternando all’intensa produzione pittorica l’attività didattica, intraprende anche la carriera cinematografica, nel ruolo di attore. Richiamato alle armi con lo scoppio della guerra, viene fatto prigioniero dai tedeschi. Il ritorno ufficiale al mondo dell’arte avviene negli anni’50, senza più conoscere soste. Nel 1956 fonda il “Movimento Poeti-Pittori” e nel 1962 istituisce a Forte dei Marmi, la “Settimana d’Arte della Versilia”, in seguito “Marguttiana”.Per i suoi meriti, nel 1972, viene insignito del titolo di Cavaliere e gli viene assegnata la cattedra di pittura all’Accademia di Brera, dove insegna fino ai primi anni’80. Muore a Milano nel 1989.
MORLOTTI ENNIO
Nasce a Lecco nel 1910. Si forma prima all’Accademia di Brera, poi a Firenze. Nel 1937 compie un primo viaggio a Parigi, città che lo apre alla conoscenza estasiata degli impressionisti e di Picasso, importanti fonti di ispirazione che giocheranno un ruolo decisivo nella ricerca artistica di Morlotti. Nel 1940 entra a far parte del Gruppo “Corrente” con, fra gli altri, Bruno Cassinari, Renato Guttuso, Lucio Fontana, Giuseppe Migneco e con poeti come Salvatore Quasimodo. Morlotti si orienta sempre più verso una pittura di matrice espressionista e picassiana, elaborando una visione marcatamente personale. Partecipa a più edizioni della Biennale di Venezia ed espone in importanti gallerie e spazi pubblici in Italia, negli Stati Uniti, in Germania, Svizzera, Francia, Inghilterra e Canada. Muore a Milano, nel 1992.
NESPOLO UGO
Nasce a Mosso, in provincia di Biella, nel 1941. Diplomato all’Accademia Albertina di Torino, ottiene anche la laurea in Lettere Moderne, maturando un grande interesse per la Semiologia e la Filosofia Estetica. Protagonista dell’arte italiana dai primissimi Anni Sessanta, Ugo Nespolo è considerato uno degli esponenti della Pop Art, lavorando al fianco di personalità come Enrico Baj e Lucio Fontana in Italia e Pierre Restany, Man Ray e Andy Warhol all’estero. Dalla pittura all’assemblaggio ligneo, dalla scultura alla grafica, dall’arte applicata al design, dal cinema alla pubblicità d’autore: Nespolo ha raccolto l’eredità delle Avanguardie, riuscendo a comporre una poliedrica cifra stilistica. Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private e nelle maggiori aste internazionali. In ambito di Comunicazione, ha realizzato progetti artistici per Società quali Campari, Caffarel, Fiat, Piaggio, Eni e molte altre ancora. Vive e lavora a Torino.
SASSU ALIGI
Nasce a Milano nel 1912. Già da adolescente viene invitato a partecipare alla Biennale di Venezia. Da allora intraprende il percorso dell’arte e dell’impegno sociale: condivide ricerche e pensieri con i futuristi, con i quali viaggia ed espone in tutta Europa. Con un gruppo di amici intellettuali, tra cui De Grada, Treccani, Migneco, Quasimodo, De Micheli, fonda il Movimento “Corrente”. Con Lucio Fontana frequenta la riviera ligure, contribuendo a dare rinnovamento alla produzione ceramistica del luogo. Dagli anni Cinquanta si dedica alla pittura e intraprende la strada della scultura, del mosaico, dell’affresco, realizzando vasti cicli di opere murali. Esegue scenografie per teatri, illustrazioni per i classici della letteratura italiana. Produce incessantemente, ottenendo successi ed encomi, elogi e riconoscimenti da critica e pubblico, fino alla sua morte, avvenuta a Pollença nel 2000.
SCANAVINO EMILIO
Genova il 28 febbraio del 1922. La vita artistica di Emilio Scanavino attraversa diverse fasi che lo rendono un pittore e scultore poliedrico e dalle mille sfaccettature. Infatti, dopo un periodo iniziale dove l’arte figurativa sembra influenzare tutte le opere pittoriche dell’artista, la sua pittura inizia ad assumere tratti postcubisti che caratterizzeranno la sua carriera fino ai primi anni ’50. E’ nel 1954 che nelle sue tele comincia a intravedersi il nodo stilizzato che caratterizzerà da lì in poi tutte le opere di Emilio Scanavino: nei lavori degli anni ’50 si denota la trasposizione della sua interiorità, fatta di conflitti e tormenti, che rende l’arte di Scanavino inconfondibile.Negli anni ’70 questo tratto è sempre più riconoscibile in quadri dove forme inquietanti, quasi spaventose, diventano protagoniste. Ma dove possiamo collocare l’arte di Emilio Scanavino? Non è semplice inquadrarla in una specifica corrente, ma possiamo affermare che ci troviamo davanti ad un astrattista informale, attiguo all’Espressionismo astratto e alla ricerca artistica di Georges Mathieu e Hans Hartung. Emilio Scanavino muore a Milano il 28 novembre 1986.
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GUTTUSO RENATO
Nasce a Bagheria, in provincia di Palermo, nel 1911. Giovanissimo entra in contatto con la pittura, anche grazie al padre, acquarellista per diletto. Appena tredicenne firma i suoi primi quadri e da adolescente inizia a frequentare l’ambiente artistico palermitano, formandosi nell’atelier del pittore futurista Pippo Rizzo. Nel 1931 partecipa alla Quadriennale d’Arte Italiana a Roma e l’anno successivo si fa notare in una mostra di pittori siciliani organizzata dalla galleria Il Milione a Milano. La sua pittura dalle tonalità aspre e contrastanti diventa sempre più riconoscibile, tanto che negli anni Cinquanta Guttuso è tra i maggiori esponenti di quella corrente realista che aderisce politicamente alle idee del partito comunista. La sua fama si estende anche all’estero, dove intreccia rapporti con importanti artisti, tra i quali spicca il sodalizio con Pablo Picasso. Negli anni si susseguono mostre e collaborazioni importanti in tutto il mondo, tra cui una monografica al Museo Puskin di Mosca e all'Ermitage di Sanpietroburgo. Ha insegnato pittura all'Accademia di Belle Arti di Roma ed è stato Visiting Professor alla Hochschule fur Bildende Kunste di Amburgo. Nominato Senatore della Repubblica nel 1976, muore a Roma nel 1987.
DE CHIRICO GIORGIO
Nasce nel 1888 a Volos, in Grecia. Tra i più importanti pittori italiani del ‘900, è il fondatore del movimento storico-artistico della “Metafisica”. Dopo gli studi compiuti a Firenze e Atene, nel 1906 si trasferisce in Germania dove ha la possibilità di approfondire le opere dei filosofi Friedrich Nietzsche e Arthur Schopenhauer. Tornato in Italia nel 1910, avvia la sua ricerca metafisica, con le caratteristiche opere celebri per le pose, le ambientazioni e le atmosfere sospese tra passato e presente, fortemente evocative. Piazze deserte, manichini, scorci di città inondate dalla luce mediterranea, busti che rievocano gli eroi greci, giochi di lune e di soli, esprimoni una simbologia onirica. Le opere realizzate dal 1915 al 1925 sono caratterizzate dalla ricorrenza di architetture essenziali, con prospettive irrealistiche, immerse in un clima magico e misterioso, in cui la figura umana è sempre assente. In seguito de Chirico si orienta verso uno stile surrealista, per poi approdare a un periodo caratterizzato da virtuosismo tecnico, tributo al barocco. L'artista si spegne a Roma nel 1978, già acclamato come uno dei più significativi autori italiani dell’ultimo secolo.
CRIPPA ROBERTO
Nasce a Monza nel 1921. Frequenta l'Accademia di Belle Arti di Brera sotto la guida di Aldo Carpi, Achille Funi e Carlo Carrà. Giovanissimo, nel 1948, partecipa alla Triennale di Milano e alla Biennale di Venezia. Tra i maggiori esponenti del “Movimento Spazialista”, ne firma il manifesto nel 1951. Inizia a viaggiare all’estero, a New York conosce il gallerista Alexander Jolas, con il quale instaura un rapporto di collaborazione continuativa. Non mancano partecipazioni a esposizioni personali e collettive anche in Italia e in Europa, a Milano, Firenze, Venezia, Parigi, Zurigo, Stoccolma, Madrid, Amsterdam. Nel 1954 partecipa alla Biennale di Venezia e alla X Triennale di Milano. Negli anni Cinquanta espone anche in Giappone, a Tokyo e Hiroshima. Nel 1957 realizza i primi sugheri, cortecce e legni, proseguendo sempre nella realizzazione di ferri, bronzi, pezzi in acciaio dal contenuto neo- primitivo e simbolico; a cui aggiunge a partire dagli anni Sessanta l’utilizzo di giornali, veline plastificate e altri materiali. Nel 1967 la Rhodesia gli dedica un francobollo. Appassionato di volo acrobatico, nel 1971 viene invitato a rappresentare l'Italia ai Campionati mondiali di questa disciplina sportiva. Nel 1972 il suo monoposto precipita presso l'aeroporto di Bresso e Crippa, a soli 51 anni, trova la morte insieme al suo allievo Piero Crespi.
CASSINARI BRUNO
Nasce a Gropparello, in provincia di Piacenza, il 28 ottobre 1912. Frequenta la Scuola d'Arte Gazzola per imparare il lavoro di incisore in gioielleria, e nello stesso periodo inizia a dipingere e a scolpire. Trasferitosi a Milano, è allievo di Oreste Bogliardi all’Umanitaria e nel 1934 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Brera sotto la guida del maestro Aldo Carpi. Nel 1939 vince il Premio Nazionale per giovani pittori e nel 1941 gli viene assegnato il Premio Bergamo. La sua prima mostra personale risale al 1940, presso la Galleria di Corrente a Milano. Dopo un soggiorno di qualche anno ad Antibes, in Francia, torna in Italia dove nel 1952 vince il primo premio alla Biennale di Venezia e successivamente espone alla galleria Kurt Valentin di New York. Dagli anni Sessanta presenzia in gallerie di Londra e Monaco di Baviera e ottiene incarichi prestigiosi presso strutture internazionali, come la Shell di Londra e il Teatro alla Scala di Milano. I suoi soggetti preferiti sono immagini e figure femminili, molto spesso riconducibili all'amore materno. Muore a Milano nel 1992.
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